“La vita oltre la morte”: il tema che ha caratterizzato la Seconda Giornata delle Catacombe, tenutasi a Roma sabato 12 ottobre 2019. Dopo il successo della prima edizione si è riproposto un itinerario in cui, attraverso le numerose e straordinarie testimonianze archeologiche e artistiche delle catacombe romane, si potesse cogliere un aspetto essenziale della esperienza cristiana: la visione di un’esistenza che non si interrompe con la morte ma che va oltre, che viene ricreata in una nuova dimensione, rivelata e resa accessibile all’umanità dal Cristo Risorto.
In un luogo in cui, apparentemente, la morte domina incontrastata, tutti i segni lasciati dai cristiani delle prime generazioni – dagli affreschi alle iscrizioni, dai simboli graffiti alle sculture – parlano di vita, di risurrezione, di liberazione dai vincoli della morte, di guarigione dalla caducità che tocca tutta l’umanità. Le immagini rappresentano contesti paradisiaci, ambienti sereni e felici, banchetti e momenti lieti dei singoli come delle famiglie. Anche le scene, spesso tratte da episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento, che parlano di violenza, di sofferenza, di persecuzione, si risolvono in esiti felici, di liberazione e di salvezza. Tra queste particolarmente suggestive sono quelli che rimandano alla storia di Giona, “icona” di questa seconda Giornata. E Giona altro non è se non immagine di Cristo Risorto, la “porta” che ci fa entrare nella dimensione di Dio, in una nuova esistenza pacifica e gioiosa, illuminata dalla presenza del Buon Pastore che tutti accoglie per godere dell’abbraccio amoroso di Dio.
Anche la 2ª edizione ha permesso l’accesso a 13 siti, tra cui le catacombe normalmente visitabili e quelle rese accessibili solo per la Giornata come la Basilica dei Martiri Greci e il Museo della Torretta nel Comprensorio di San Callisto, la “Regione dei Fornai” e il Museo della Catacomba di Domitilla, i Musei e la Spelunca Magna della Catacomba di Pretestato, le Catacombe di San Pancrazio, di San Lorenzo, di S. Tecla e l’Ipogeo degli Aureli. Inoltre, oltre alle visite accompagnate dalle guide già operanti presso i siti e da un folto gruppi di volontari, tra cui molti giovani studenti di archeologia, si sono tenuti i laboratori ludico-didattici per i più piccoli, concerti della Banda Vaticana e la Santa Messa conclusiva a opera del Cardinale.