LAUDATA TERRA

Max Serradifalco – Opere a confronto con l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco
www.maxserradifalco.com

A cura di Marco Ticozzi e Giannantonio Pellarini

Con la collaborazione di IDES s.r.l. Brescia

Realizzazione:

Comunicazione 2000 s.r.l., Roma

Testi di:

Marco Ticozzi – ideazione e curatela artistica, Brescia

Come in una sorta di controcanto che viene dalle “origini”, la Giornata delle Catacombe offre l’occasione di proporre anche una riflessione sulla Terra, sul Creato, che si materializza in questa mostra che accosta – virtualmente – le opere dell’artista Max Serradifalco agli argomenti dell’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco, in un dialogo che da iconico diventa immaginifico, spirituale, sociale, ecologico.

Il punto di partenza delle opere di Serradifalco risiede negli scatti fotografici satellitari, dove appaiono ancora percettibili i dettagli della superficie terrestre, mentre la composizione degli elementi e la scelta del fotogramma trascendono il dato reale per cercare forme “altre”, di evocativo richiamo.

La Laudato si’ – in una prospettiva rivolta “a tutti gli uomini di buona volontà”, e, più ancora, “a ogni persona che abita questo pianeta” – sviluppa una riflessione sullo stato del pianeta, dove l’etica si dimostra strumento necessario per analizzarlo e affrontarne le evidenze.

La distanza da cui sono presi gli scatti fornisce quella universalità di veduta che travalica la “visione di campo”, così come le parole dell’Enciclica diventano universali a partire dalla specifica visione religiosa.

Una mostra che accomuna dunque due metamorfosi compositive:

da un lato l’Enciclica Laudato si’ che, partendo dalla moralità spirituale del magistero, si fa “concreta e pratica” nelle sue analisi storiche e nelle asserzioni sociologiche, ecologiche, morali;

dall’altro, le opere di un artista che trova la poesia partendo dalla “concreta” visione satellitare del pianeta.

Entrambe sono animate da una determinata semplicità di comunicazione al lettore e all’osservatore: da una parte abbiamo le icastiche immagini dal cielo che potrebbero sembrare documentarie, ma si fanno “opere”; dall’altra sta la scrittura dell’Enciclica, così volutamente immediata e chiara, da richiamare un’attenta riflessione per coglierne la disarmante profondità che vince il dubbio utopico.

La mostra si articola secondo “gli assi portanti” dell’Enciclica, così definiti dal Santo Padre nell’introduzione [L.S.16]: l’intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta; la convinzione che tutto nel mondo è intimamente connesso; la critica al nuovo paradigma e alle forme di potere che derivano dalla tecnologia; l’invito a cercare altri modi di intendere l’economia e il progresso; il valore proprio di ogni creatura; il senso umano della tecnologia; la necessità di dibattiti sinceri ed onesti; la grave responsabilità della politica internazionale e locale; la cultura dello scarto e la proposta di un nuovo stile di vita.

Brescia, Agosto 2020

CONFINI DELLA MENTE, CONFINI DELLA TERRA

Le opere di Max Serradifalco

Nelle opere di Serradifalco gli elementi riconoscibili sulla superficie terrestre diventano sintagmi compositivi, iconici e concettuali, per attingere ad una evocazione simbolica: vengono create immagini di richiamo ancestrale, onirico, che travalicano l’apparente oggettività fotografica.

Ma simboli e sogni sono “relativi” ed intimamente legati alla cultura dell’osservatore: esseri umani di culture diverse vedono le stesse cose, hanno le stesse suggestioni?

L’artista propone così anche un sottile gioco tra i confini della mente e quelli della terra.

Nel comporre le sue opere stabilisce i fittizi confini del campo di visione dello scatto satellitare, che superano o inglobano i confini geografici e politici di micro e macro-aree, così come i limiti delle formazioni naturali e artificiali, alterandone la dimensione percepita.

Sono fiumi che diventano fiori ed alberi, elementi geografici che diventano astrazioni pittoriche, degrado del paesaggio che diviene decorazione, isole, monti e spiagge tramutati in esseri viventi.

Sono tracce non naturali – agglomerati urbani, coltivazioni agricole, porti, industrie – che da segni dell’antropizzazione diventano tessere di mosaico per figure antropomorfe o zoomorfe, che variano dal benevolo al maligno, dalla tenerezza all’ironia.

Sono ghiacci polari che disgregandosi fanno da sfondo – e minaccia – a metropoli “affannate e consumiste”, dove l’uomo sembra il prossimo “orso in estinzione” e una distesa immacolata finale appare come il primitivo foglio bianco da cui ricominciare, disegnando un nuovo paesaggio.

Sono bandiere di nazioni che sottendono nei loro campi cromatici le immagini di altre terre, in una globalità dove – oltre che cittadini – si è primariamente abitanti della terra.

L’artista ci fa toccare, con partecipata meraviglia, sia la realtà della terra che quella dei sogni.

Liberi di interpretarne le forme, ci resta una sorta di incanto, aperto alla riflessione sul concetto di “bello in Natura”, laddove proprio nei versi del Cantico delle Creature – in cui “belli” sono nominati da San Francesco il sole, le stelle e il fuoco, proclamandone la Lode – potremmo individuare gli albori dei canoni di bellezza naturale nella nostra cultura figurativa.

Questo gioco quasi illusionistico dei confini ci parla della relatività dei nostri punti di vista, ma anche ci rappresenta il principio universalmente valido della sostanziale unità nella diversità della Terra e delle genti.

Ci permette di leggere la simbiotica contaminazione fra caratteri geografici e biologici, che appaiono alla base dell’interazione fra le culture e della biodiversità.

Del resto, l’artista è siciliano e ha “respirato” l’aura della confluenza in Sicilia di molteplici culture, che hanno via via dato luogo a forme “altre”, traducendosi in mosaici, decorazioni, intarsi, sculture, iconografie, cromatismi accesi, spesso alla ricerca della meraviglia e del sorprendente: sono i caratteri che appaiono come la scaturigine del suo lavoro e del suo linguaggio, con la naturale contezza dell’essere ogni cosa, nel mondo, connessa.

Brescia, Agosto 2020

L’intima relazione tra i poveri e la fragilità del pianeta

“(…) spesso non si ha chiara consapevolezza dei problemi che colpiscono particolarmente gli esclusi. Essi sono la maggior parte del pianeta, miliardi di persone.(…) Ma oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri.” [L.S. 49]

Max Serradifalco, Human's City 7 Bolivia, 2017
Max Serradifalco, WLP 10 Brazil, 2015
Max Serradifalco, Human's City 10 Sudan, 2020
Max Serradifalco, E-ART-H 18 South Africa, 2013
Max Serradifalco, E-ART-H 6 Namibia, 2015

La convinzione che tutto nel mondo è intimamente connesso

“(…) In questi racconti così antichi [Gen.4,9-11-Caino e Abele; Gen.6,13-Noè] ricchi di profondo simbolismo, era già contenuta una convinzione oggi sentita: che tutto è in relazione, e che la cura autentica della nostra stessa vita e delle nostre relazioni con la natura è inseparabile dalla fraternità, dalla giustizia e dalla fedeltà nei confronti degli altri.” [L.S. 70]

“In questo universo, composto da sistemi aperti che entrano in comunicazione gli uni con gli altri, possiamo scoprire innumerevoli forme di relazione e partecipazione. Questo ci porta anche a pensare l’insieme come aperto alla trascendenza di Dio, all’interno della quale si sviluppa.(…)” [L.S. 79]

Max Serradifalco, E-ART-H 20 Russia, 2018
Max Serradifalco, WLP 28 Namibia, 2015
Max Serradifalco, E-ART-H 13 Australia, 2016
Max Serradifalco, E-ART-H 21 Marocco, 2018
Max Serradifalco, The Satellite Garden 3 Kuwait, 2013

La critica al nuovo paradigma e alle forme di potere che derivano dalla tecnologia

“Il paradigma tecnocratico tende ad esercitare il proprio dominio anche sull’economia e sulla politica. L’economia assume ogni sviluppo tecnologico in funzione del profitto, senza prestare attenzione a eventuali conseguenze negative per l’essere umano. La finanza soffoca l’economia reale.(…)” [L.S. 109]

Max Serradifalco, Human's City 1 Abu Dhabi, 2013
Max Serradifalco, Plastic Tree Rivers, 2019, 3D print to filament
Max Serradifalco, Human's City 3 San Francisco, 2013

L’invito a cercare altri modi di intendere  l’economia e il progresso

“(…) Ma dobbiamo convincerci che rallentare un determinato ritmo di produzione e di consumo può dare luogo a un’altra modalità di progresso e di sviluppo. Gli sforzi per un uso sostenibile delle risorse naturali non sono una spesa inutile, bensì un investimento che potrà offrire altri benefici economici a medio termine.(…)” [L.S. 191]

“(…)La diversificazione produttiva offre larghissime possibilità all’intelligenza umana per creare e innovare, mentre protegge l’ambiente e crea più opportunità di lavoro.(…)” [L.S. 192]

Max Serradifalco, WLP 8 Greenland, 2015
Max Serradifalco, ICE-SPACE NYC 2, (Street View-Greenland), 2015
Max Serradifalco, ICE-SPACE Tokyo, (Street View-Greenland), 2015
Max Serradifalco, WLP 31 Greenland, 2017

Il valore proprio di ogni creatura

“Quando ci si rende conto del riflesso di Dio in tutto ciò che esiste, il cuore sperimenta il desiderio di adorare il Signore per tutte le sue creature e insieme ad esse, come appare nel bellissimo cantico di san Francesco d’Assisi:
«Laudato sie, mi’ Signore,
cum tucte le tue creature,
spetialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale a le tue creature dài sustentamento.
Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua,
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte»” [L.S. 87]

Max Serradifalco, Earth Portrait 8 Australia, 2013
Max Serradifalco, Earth Portrait 23 Namibia, 2016
Max Serradifalco, Earth Portrait 36 Kazakhstan, 2018
Max Serradifalco, Earth Portrait 30 Italy, 2017

Il senso umano della tecnologia

“(…) Non basta conciliare, in una via di mezzo, la cura per la natura con la rendita finanziaria, o la conservazione dell’ambiente con il progresso. Su questo tema le vie di mezzo sono solo un piccolo ritardo nel disastro. Semplicemente si tratta di ridefinire il progresso. Uno sviluppo tecnologico ed economico che non lascia un mondo migliore e una qualità di vita integralmente superiore, non può considerarsi progresso. D’altra parte, molte volte la qualità reale della vita delle persone diminuisce – per il deteriorarsi dell’ambiente, la bassa qualità dei prodotti alimentari o l’esaurimento di alcune risorse – nel contesto di una crescita dell’economia.(…)” [L.S.194]

Max Serradifalco, Human's City 9 Wuhan (with grey mask), 2020
Max Serradifalco, Earth Portrait 48 Spain (with grey mask), 2020
Max Serradifalco, Earth Portrait 19 Russia, 2016
Max Serradifalco, Earth Portrait 15 Italy, 2015

La necessità di dibattiti sinceri ed onesti

“Più di cinquant’anni fa, mentre il mondo vacillava sull’orlo di una crisi nucleare, il santo Papa Giovanni XXIII scrisse un’Enciclica con la quale non si limitò solamente a respingere la guerra, bensì volle trasmettere una proposta di pace. Diresse il suo messaggio Pacem in terris a tutto il “mondo cattolico”, ma aggiungeva «nonché a tutti gli uomini di buona volontà ». Adesso, di fronte al deterioramento globale dell’ambiente, voglio rivolgermi a ogni persona che abita questo pianeta (…)” [L.S. 3]

“(…) L’interdipendenza ci obbliga a pensare a un solo mondo, ad un progetto comune. Ma lo stesso ingegno utilizzato per un enorme sviluppo tecnologico, non riesce a trovare forme efficaci di gestione internazionale in ordine a risolvere le gravi difficoltà ambientali e sociali. Per affrontare i problemi di fondo, che non possono essere risolti da azioni di singoli Paesi, si rende indispensabile un consenso mondiale che porti, ad esempio, a programmare un’agricoltura sostenibile e diversificata, a sviluppare forme rinnovabili e poco inquinanti di energia, a incentivare una maggiore efficienza energetica, a promuovere una gestione più adeguata delle risorse forestali e marine, ad assicurare a tutti l’accesso all’acqua potabile.” [L.S. 164]

Max Serradifalco, Brazil Earth Flag (Indonesia, Saudi Arabia, Oceania, Greenland), 2016
Max Serradifalco, China Earth Flag (USA, Saudi Arabia), 2016
Max Serradifalco, USA Earth Flag (Bolivia, Chad, Mediterranean Sea), 2016

La grave responsabilità della politica internazionale e locale

“(…) Quando si propone una visione della natura unicamente come oggetto di profitto e di interesse, ciò comporta anche gravi conseguenze per la società. La visione che rinforza l’arbitrio del più forte ha favorito immense disuguaglianze, ingiustizie e violenze per la maggior parte dell’umanità, perché le risorse diventano proprietà del primo arrivato o di quello che ha più potere: il vincitore prende tutto.(…)” [L.S. 82]

Max Serradifalco, The Aesthetics of evil 4 Kazakhstan, 2020
Max Serradifalco, The Aesthetics of evil 1 Colombia, 2017
Max Serradifalco, The Aesthetics of evil 3 Italy (con filtro multicolore e testi di Rino Gaetano), 2020

La cultura dello scarto

 “(…) Si pretende così di legittimare l’attuale modello distributivo, in cui una minoranza si crede in diritto di consumare in una proporzione che sarebbe impossibile generalizzare, perché il pianeta non potrebbe nemmeno contenere i rifiuti di un simile consumo. Inoltre, sappiamo che si spreca approssimativamente un terzo degli alimenti che si producono, e «il cibo che si butta via è come se lo si rubasse dalla mensa del povero».” [L.S. 50]

“Nelle condizioni attuali della società mondiale, dove si riscontrano tante inequità e sono sempre più numerose le persone che vengono scartate, private dei diritti umani fondamentali, il principio del bene comune si trasforma immediatamente, come logica e ineludibile conseguenza, in un appello alla solidarietà e in una opzione preferenziale per i più poveri.(…)” [L.S. 158]

Max Serradifalco, The Satellite Garden 11 Saudi Arabia, 2018
Max Serradifalco, The Aesthetics of evil 2, Border USA Messico, 2017
Max Serradifalco, E-ART-H 24 Chad, 2018

La proposta di un nuovo stile di vita

“(…) È importante leggere i testi biblici nel loro contesto, con una giusta ermeneutica, e ricordare che essi ci invitano a « coltivare e custodire » il giardino del mondo (cfr Gen 2,15). Mentre « coltivare » significa arare o lavorare un terreno, « custodire » vuol dire proteggere, curare, preservare, conservare, vigilare.(…)” [L.S. 67]

“(…) È importante accogliere un antico insegnamento, presente in diverse tradizioni religiose, e anche nella Bibbia. Si tratta della convinzione che “meno è di più”. Infatti il costante cumulo di possibilità di consumare distrae il cuore e impedisce di apprezzare ogni cosa e ogni momento.(…) [L.S. 222]

“(…) Un’ecologia integrale richiede di dedicare un po’ di  tempo per recuperare la serena armonia con il creato, per riflettere sul nostro stile di vita e i nostri ideali, per contemplare il Creatore, che vive tra di noi e in ciò che ci circonda, e la cui presenza «non deve essere costruita, ma scoperta e svelata ».” [L.S. 225]

Max Serradifalco, WLP 12 EAU, 2013
Max Serradifalco, Earth Portrait 1 Saudi Arabia, 2014
Max Serradifalco, WLP 20 Australia, 2013
Max Serradifalco, The Satellite Garden 1 Canada, 2011